L'Huffington Post ha
scritto che milk and honey, l'incisiva raccolta di poesie
della giovanissima Rupi Kaur, dovrebbe avere un posto fisso sul
comodino di ogni donna, non solo di tutte le lettrici. Di fatto,
quest'opera pericolosamente onesta (e per questo particolarmente
potente) è un viaggio attraverso l'anima di una ragazza spezzata
dalla vita e rinata attraverso la poesia: si tratta di un'esperienza
individuale fattasi universale, la parabola di un'esistenza e di una
sensibilità tutta femminile.
Per questo motivo,
ritengo che le poesie della Kaur dovrebbero avere un proprio angolo
speciale soprattutto sui comodini degli uomini.
La copertina dell'edizione italiana di milk and honey |
Uno dei luoghi comuni più
diffusi è quello secondo cui sulla Terra camminino due specie
diverse, la prima nata su Venere e la seconda su Marte, entrambe
vittime dell'incapacità ontologica di comunicare fra loro. E dunque
la parola di una donna è priva di significato per un uomo; il gesto
di uno è ambiguo per l'altra. Ci si confronta sempre, non ci si
capisce mai. Forse perché non si vuole ascoltare o magari perché si
è davvero troppo stanchi per superare le barriere che costruiscono
il proprio io ed entrare nella pelle di qualcun altro.
Allora viene in soccorso
di queste specie aliene la poesia. Perché, sì, quando è diretta e
onesta come quella della Kaur, una voce può pensare, tradurre e
comunicare, anche con un Universo apparentemente lontano.
Rupi Kaur, poetessa che ha raggiunto la fama tramite i social |
I versi celati dietro la
copertina di milk and honey sono brevi ed evocativi, costruiti
graficamente con perizia, in modo tale che uno spazio bianco o
un'illustrazione minimalista completino il significato di ogni parola
rendendola ancora più potente. In un mondo vinto dalla corsa da un
contenuto web all'altro, è naturale che composizioni come queste
ottengano visibilità sui social. Ed è una fortuna, perché una
Terra abitata da due specie “molto diverse” ha bisogno di questa
semplicità, una strada diretta verso una verità carnale, vibrante e
scevra da ogni artificio.
Ma il punto è che, al di
là di ogni illusione o costruzione di genere, siamo esseri umani,
con le nostre contraddizioni e fragilità. Sotto la pelle nascondiamo
tutti le stesse corde segrete che la Kaur è così brava a sfiorare e
suonare, quelle che cantano melodie di sofferenza, amore e
guarigione. La sua opera potrà avere lo stesso impatto viscerale su
ognuno di noi, se le si permetterà di toccarci.
E forse è proprio questo
il concetto alla base della reciproca comprensione (e del rispetto!):
darci una possibilità.
Rupi Kaur
204 pagine
tre60
E voi conoscevate già le poesie di Rupi Kaur? Avete intenzione di comprare la sua raccolta?
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